Diritto ad allattare durante un concorso

blocco

Preambolo

Una neomamma che vuole partecipare ad un concorso e ha l’esigenza di allattare può richiedere all’Amministrazione competente di adottare idonee misure organizzative che le consentano di allattare il neonato durante la prova d’esame, nel rispetto delle pari opportunità tra candidati.

Le norme

Le norme di riferimento sono gli artt. 3, 31 e 37 della Costituzione e gli artt. 12 e 14 del D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487.

La questione

Nella fattispecie una donna, da poco divenuta madre, doveva sostenere le prove scritte di un concorso e richiedeva alla Commissione esaminatrice, considerando i bisogni fisiologici del bambino, di essere autorizzata ad allattare il proprio figlio durante le prove scritte del concorso, presso un’aula appositamente adibita, ed inoltre richiedeva che le fosse concesso del tempo aggiuntivo per la redazione dell’elaborato in tutte e tre le giornate degli scritti pari alla somma dei minuti persi per le poppate.

In merito al caso esaminato la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa, la n. 163/2017 del 7 aprile, avente ad oggetto il diritto della puerpera all’espletamento di un pubblico concorso, ribadisce il concetto che “Lo stato di puerperio comporta impegno e sforzo fisico e psicologico ed è compito dell’amministrazione, in aderenza al principio di eguaglianza espresso dall’articolo 3 della Costituzione approntare, nei limiti del possibile, ogni misura solidaristica atta ad alleviare, se non proprio a rimuovere, i gravosi maggiori oneri materiali e morali incombenti sulla donna puerpera”.

Procedimento

Alla richiesta della signora di adibire spazi per l’allattamento e di recuperare il tempo perso per le poppate l’Ufficio concorso competente rispondeva che era necessario presentare un’istanza con allegato un certificato del pediatra dove venivano indicati gli orari dell’allattamento, e il nominativo della persona che avrebbe accompagnato il bambino nella sede concorsuale e che l’istanza sarebbe stata sottoposta al presidente della commissione per l’autorizzazione e per la valutazione della concessione dell’eventuale tempo aggiuntivo il giorno dell’identificazione e consegna dei codici.

La Mamma inviava l’istanza ma non riceveva nessun riscontro.

Le direttive impartite dall’Ufficio concorso, non solo non permettono di capire quando la richiesta verrà riscontrata (se il giorno prima a quello in cui verrà espletato il concorso o nel giorno stesso del concorso) ma rendono, comunque, impossibile l’espletamento dell’allattamento durante le ore dell’esame, vista la carenza di dettagli utili all’organizzazione.

Avverso tale situazione la donna si rivolgeva al suo avvocato affinchè mettesse in evidenza che la condotta dell’ufficio concorsi inerte e silente non appare affatto in linea con quanto stabilito dagli artt. 3, 31 e 37 della Costituzione oltre che agli artt. 12 e 14 del D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487, per intimarlo ad accogliere la richiesta dell’avvocato e a darne immediata comunicazione (almeno cinque giorni dalla data d’inizio del concorso), affinché siano soddisfatti diritti Costituzionalmente garantiti.

Vi terremo informati sul prosieguo della vicenda